La stimolazione magnetica transcranica rallenta la progressione della malattia di Alzheimer migliorando sia i parametri clinici dei pazienti che la loro vita di tutti i giorni. È la prima volta che l’efficacia di una stimolazione cerebrale non invasiva viene dimostrata in un trial di fase 2, uno studio realizzato su 50 pazienti per 6 mesi. A farlo è stato un gruppo di scienziati dell’ospedale di neuroriabilitazione Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma, guidato dal professor Giacomo Koch, in collaborazione con l’Università di Ferrara. I risultati della ricerca, pubblicata su Brain, aprono nuove prospettive di trattamento della malattia di Alzheimer non basate su una terapia farmacologica, ma su un approccio di tipo fisico, o, in futuro, su una combinazione tra i due.
TMS, uno studio, condotto dal professor Koch, conferma l’efficacia nel trattamento dell’Alzheimer
Per continuare a leggere l’articolo completo pubblicato su Repubblica, visita il sito.
Per scaricare il pdf dell’articolo, clicca qui.