La depressione è una delle malattie mentali più comuni.

Per alcuni, il disturbo può essere efficacemente trattato con approcci convenzionali, come la piscoterapia e gli antidepressivi.

Per altri, tuttavia, i loro sintomi persistono attraverso diversi trattamenti, che influenzano la loro qualità di vita.

Nuovi metodi di trattamento alternativi possono offrire speranze per queste persone. La stimolazione magnetica transcranica (TMS) è un nuovo approccio che è stato sperimentato negli ultimi decenni. Oggi sta diventando un approccio più convenzionale per la depressione resistente al trattamento con i farmaci.

Il nostro gruppo di ricerca ha mostrato che la TMS provoca un riequilbrio dell’attività cerebrale in particolare a livello della corteccia prefrontale (Pellicciari et al., 2018).

Stimolando la corteccia prefrontale del cervello, la TMS può alleviare i sintomi della depressione e consentire alle persone di sentirsi più positive e motivate. La TMS può essere fermata in qualsiasi momento, non ci sono sintomi di astinenza. La TMS ha un basso profilo di effetti collaterali rispetto agli antidepressivi e all’ECT. La TMS è stata usata per trattare la depressione per oltre 30 anni senza alcun rischio a lungo termine associato alla terapia. La TMS è un trattamento efficace per i sintomi della depressione, con margini di miglioramento che sono di circa il 70%.

Poiché il trattamento della TMS è localizzato in un’area specifica del cervello, può essere efficace senza effetti collaterali.

Il protocollo di stimolazione del lobo frontale prevede un ciclo di 4 settimane con un numero di 20 sessioni (5/settimana). Ogni sessione di stimolazione dura circa 30 minuti.

Inoltre tali trattamenti possono essere combinati con la psicoterapia (LINK). Si propongono interventi personalizzati alle esigenze del paziente attraverso la collaborazione di diversi professionisti dell’equipe.