TMS, cos’è e perché aiuta nei casi di Alzheimer, Ictus, Parkinson e depressione

Healthy Brain Institute mette al centro la salute del cervello. Con la Stimolazione Magnetica Transcranica

Un centro all’avanguardia per la salute del cervello, con una sede a Roma e una a Milano. Un centro multidisciplinare con diverse figure altamente specializzate, focalizzate sul benessere del paziente sotto numerosi punti di vista: neurologico, fisioterapico, logopedico, psicoterapico. Healthy Brain Institute mira a fare diagnosi e a proporre trattamenti specialistici, relativamente alle patologie neurologiche di carattere degenerativo, ischemico e psichiatrico. La sua forza, però, è l’utilizzo della Stimolazione Magnetica Transcranica, più comunemente nota come TMS.

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La Stimolazione Magnetica Transcranica: di cosa si tratta?

La Stimolazione Magnetica Transcranica consiste in una tecnica di stimolazione cerebrale non invasiva mediante l’utilizzo di un campo magnetico che è in grado di oltrepassare il cranio senza che il paziente avverta alcun disturbo. Il campo magnetico una volta raggiunta la superficie del cervello nel sito di stimolazione è quindi in grado di indurre un campo elettrico. Questo campo elettromagnetico attiva direttamente i neuroni. Se la stimolazione è ripetuta nel tempo, questa consente di modificare a lungo termine il funzionamento dei neuroni nelle aree cerebrali stimolate. Questo cambio di eccitabilità neuronale permette di riequilibrare le alterazioni che si riscontrano in alcune patologie, permettendo un miglioramento dei sintomi nei pazienti. La TMS si applica in un percorso terapeutico altamente personalizzato sul paziente, eventualmente in combinazione con altri approcci riabilitativi quali la fisioterapia, la logopedia o la riabilitazione cognitiva.
Per questi motivi, la TMS è consigliata in diversi tipi di pazienti tra cui:

  • persone che soffrono di una patologia neurodegenerativa, come la malattia di Alzheimer al fine di rallentare la progressione del disturbo cognitivo.
  • persone colpite da ictus cerebrale, morbo di Parkinson, sclerosi multipla per migliorare i percorsi di riabilitazione cognitiva e motoria.
  • persone affette da distubri psicologici quali la depressione per migliorare il disturbo dell’umore.
  • persone affette da disturbi del linguaggio quali l’afasia per potenziare il trattamento logopedico.

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