Molte strategie terapeutiche sono state applicate alla malattia di Parkinson e offrono opzioni terapeutiche ai pazienti e effetti benefici reali.

Tuttavia, durante i trattamenti a lungo termine vengono la terapia farmacologica perde di efficacia e presenta alcuni gravi effetti avversi. La stimolazione magnetica transcranica ripetitiva (rTMS) è una nuova opportunità di trattamento non farmacologica.

Gli effetti clinici sono stati indagati nel corso degli ultimi venti anni, mostrando una efficacia nel migliorare sintomi motori e non motori, come confermato da numerosi articoli di revisione sistematica.

Diversi studi hanno dimostrato che la TMS può essere utile per migliorare i deficit motori dei pazienti con malattia di Parkinson (Khedr et al., 2019; Koch et al., Neurology 2009).

In particolare, la stimolazione dell’area motoria ha una migliore efficacia rispetto ad altri siti di stimolazione; la stimolazione bilaterale è più efficace della stimolazione unilaterale ed un dosaggio più elevato di impulsi (con trattamenti della durata di diverse settimane) sono associati a un migliore risultato clinico. Inoltre, l’effetto di rTMS sembra essere di lunga durata e non influenzato dallo stato terapeutico del paziente.

I pazienti sono trattati con rTMS in due fasi: una fase intensiva in cui la rTMS viene applicata quotidianamente per due settimane e una fase di mantenimento in cui si prevede una sessione di stimolazione a settimana per un totale di almeno 3 mesi.

Ogni sessione di stimolazione dura circa 20 minuti.

Inoltre la TMS si è dimostrata efficace anche nel trattamento della depressione nella malattia di Parkinson, una condizione che spesso non risponde alla terapia farmacologica.